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Scommesse Quote Basse: Quali sono le Migliori Strategie?

Scommesse Quote Basse

Chi non ha mai pensato di costruire una schedina sicura solo con quote basse? L’idea di puntare su eventi da un esito che sembra scontato esercita un’attrazione potente su molti appassionati. Per “quota bassa” si intende un valore, di solito inferiore a 1.50, che secondo i bookmaker indica un’alta probabilità che un determinato risultato si verifichi. L’attrattiva psicologica è innegabile: si ha la percezione di un rischio minore e di una maggiore probabilità di successo.

La sensazione di poter vincere con costanza spinge tanti neofiti a orientarsi verso tali mercati. Tuttavia, la realtà è ben più complessa, scommettere su quote basse può essere un’attività profittevole, ma solo se si applica una strategia ben definita e si ha una profonda comprensione dei rischi associati. Affidarsi del tutto alla bassa entità di una quota è un errore che può costare molto caro.

La doppia faccia delle Quote Basse

Valutare con lucidità i pro e i contro di un simile approccio è il primo passo per ogni scommettitore accorto.

I Vantaggi Apparenti

Il beneficio più evidente è l’alta probabilità di vincita, infatti dal punto di vista statistico, l’evento quotato a 1.25 ha più possibilità di verificarsi rispetto a uno quotato a 3.50. Vincere con frequenza, anche se si tratta di piccole somme, produce un impatto psicologico positivo e può accrescere la fiducia. Un simile approccio, inoltre, può essere un modo per i principianti di familiarizzare con le dinamiche delle scommesse attraverso una modalità percepita come più cauta e controllata.

Gli Svantaggi Nascosti

Il primo ostacolo è il basso ritorno sull’investimento (ROI). È necessario un numero elevato di scommesse vincenti per compensare una singola, inaspettata perdita. Per recuperare una scommessa persa da 10€ su una quota a 1.25, sono necessarie ben 4 scommesse vincenti dello stesso importo solo per tornare in pari. Il secondo problema è il rischio “sorpresa”.

Anche i favoriti a volte perdono, e una singola sconfitta ha la capacità di azzerare i profitti accumulati in molte giocate. Infine, spesso le quote basse non danno “valore”, ovvero non riflettono in modo adeguato la probabilità reale che l’evento si verifichi, un concetto che approfondiremo a breve.

Il valore nelle Quote Basse

Il perno di ogni scommessa vincente, a prescindere dalla quota, è il concetto di “value bet” o quota di valore. Una scommessa ha valore quando la probabilità che un evento si verifichi è maggiore di quella implicita nella quota stabilita dal bookmaker. Non basta che una quota sia bassa; deve essere, prima di tutto, vantaggiosa per lo scommettitore.Per capire se una quota ha valore, è necessario calcolare la sua probabilità implicita con una semplice formula: Probabilitaˋ(%)=(1/Quota)∗100

Per fare un esempio pratico, se un bookmaker propone una quota di 1.30 per la vittoria di una squadra, la probabilità implicita è di circa il 77% (1/1.30∗100). Se la tua analisi approfondita ti porta a credere che la squadra abbia in realtà l’85% di possibilità di vincere, allora hai individuato una value bet.

La chiave di volta è l’analisi personale e meticolosa, che deve andare oltre le statistiche di base. Bisogna considerare fattori come lo stato di forma dei giocatori, gli infortuni, le motivazioni reali, gli scontri diretti e le condizioni ambientali.

Strategie Operative con le Quote Basse

Una volta compreso il criterio del valore, è possibile applicare alcune metodologie operative.

La Scommessa in Singola

L’opzione più sicura e controllata è puntare su un singolo evento a quota bassa, ma solo dopo averne verificato il valore effettivo. Una simile scelta riduce al minimo le variabili e affida l’esito della giocata a un’unica analisi. In un contesto del genere, diventa decisiva la scelta di una puntata (stake) adeguata al proprio bankroll, per gestire l’esposizione al rischio in modo disciplinato.

Le Multiple Brevi (Massimo 2-3 Eventi)

Combinare un numero limitato di quote basse può portare a una quota complessiva più interessante. Ad esempio, tre eventi con quote di 1.30, 1.30 e 1.25 generano una quota totale di 2.11. Occorre però essere molto cauti. Più eventi si inseriscono in una multipla, più la probabilità di vincita diminuisce in modo esponenziale e l’aggio del bookmaker aumenta. È bene sconsigliare con fermezza le cosiddette lenzuolate, ovvero schedine con 10-15 eventi, che quasi mai portano a risultati positivi sul lungo periodo.

Scommesse Live su Favoriti in Difficoltà

Il mercato live apre scenari tattici notevoli, in quanto, durante una partita, la quota di una squadra nettamente favorita può alzarsi se non riesce a sbloccare subito il risultato. Per esempio, la squadra favorita parte con una quota pre-match di 1.20, ma al sessantesimo minuto il punteggio è ancora di 0-0. In tale frangente, la quota live per la sua vittoria potrebbe salire a 1.50 o 1.60. Se la tua analisi pre-partita era solida e motivata, quello può essere un ottimo momento per piazzare la puntata a condizioni più vantaggiose.

La gestione del Bankroll: la chiave per non perdere tutto

Nessuna strategia può funzionare senza una corretta e rigorosa gestione del capitale a disposizione. Il bankroll è il budget totale che si decide di dedicare alle scommesse, una cifra che si può rischiare di perdere e non subire gravi conseguenze.

Il metodo più semplice ed efficace per gestirlo è quello dello stake fisso. Si stabilisce di puntare sempre una percentuale fissa del proprio bankroll, ad esempio dall’1% al 3%, su ogni singola scommessa, senza farsi influenzare dalla quota. Con le quote basse, una disciplina ferrea è un requisito indispensabile.

Dato che una singola perdita ha un impatto notevole, una gestione rigida del bankroll protegge da perdite catastrofiche e aiuta a superare le inevitabili serie negative. Se il tuo bankroll è di 200€ e adotti uno stake del 2%, ogni tua puntata sarà di 4€. Una tecnica simile ti difende dal rischio di azzerare il conto dopo pochi risultati sfavorevoli.

Errori da evitare

Esistono alcuni comportamenti che vanificano qualsiasi strategia e portano a perdite quasi certe. Il primo è giocare alla cieca, ovvero scommettere su una quota solo perché è bassa, senza alcuna analisi preliminare sul suo valore. Un altro errore comune è costruire multiple infinite nel tentativo di raggiungere una quota elevata tramite la combinazione di troppi eventi a bassa quota.

È una delle strade più veloci per esaurire il proprio budget. Altrettanto deleterio è inseguire le perdite con sistemi come la Martingala, che prevede di raddoppiare la puntata dopo ogni scommessa persa. Con le quote basse, un sistema del genere è ancora più pericoloso e insostenibile, inoltre è opportuno evitare di scommettere su campionati sconosciuti o sport minori. Inoltre è impossibile fare una valutazione corretta del valore di una quota in mancanza di informazioni attendibili.

Le Quote Basse fanno per te?

In sintesi, le quote basse non sono scommesse certe, il successo in tale ambito dipende piuttosto da tre punti chiave: la ricerca sistematica del valore, l’applicazione di una strategia chiara e una ferrea gestione del bankroll. Un simile approccio richiede pazienza, disciplina e un costante lavoro di analisi per ottenere profitti modesti ma potenzialmente costanti nel tempo; motivo per cui è utile avere a disposizione un palinsesto ampio su cui fare le proprie valutazioni, come quello che puoi travare su BetFlag.

Le scommesse su quote basse sono per lo scommettitore metodico e analitico, non per chi è orientato a grandi vincite istantanee. Se sei disposto a dedicare tempo allo studio degli eventi e a gestire il tuo budget con rigore, allora potrebbero diventare uno strumento efficace nel tuo arsenale. In caso contrario, il rischio è quello di cadere nella trappola psicologica del rischio zero, che nel settore delle scommesse non esiste.